Lisbona (Belém)
Belém è la rappresentazione visiva della potenza e ricchezza dell’ex impero portoghese e della Chiesa in Portogallo, ed, al tempo stesso, dà dimostrazione della magnificenza dell’arte manuelina, qui esaltata alla massima potenza. A Belém la storia sembra "parlare", ampi sono gli spazi, sontuosi gli edifici, ben curato il verde dei giardini, con il fiume Tago (Tejo) prossimo al mare, dove giungevano le navi da ogni parte dell’impero, simboleggiandone la potenza. Non a caso, il visitatore che giunge a Belém si ferma estasiato nella Praça do Império per ammirare l’infinitamente bello Mosteiro dos Jerònimos.
Il nome "Belém" deriva da una cappellina della Madonna di Betlemme che insisteva nei pressi di una locanda frequentata dai marinai nell’antico porto di Restelo, dove, stando alla tradizione, la notte del 7 luglio 1497, prima di salpare, Vasco da Gama ed i suoi marinai invocarono la protezione della Madonna. Da qui il nome dato al luogo, visto che Belém è traduzione di Betlemme nella lingua portoghese.
La visita di Belém deve iniziare dal già citato Mosteiro dos Jerònimos, o Convento dei Gerolamini, frati deputati a confortare i marinai prima che questi intraprendessero dei viaggi di lungo periodo. Il Monastero venne realizzato per volontà del Re Manuel I, proprio in prossimità del sito già citato dove si trovava la cappellina. I lavori iniziarono nel 1502, sotto la direzione dell’Architetto Diogo de Boytac, poi, dal 1517 a João de Castilho assistito dal francese Nicolas Chanterène, per concludersi nel 1571, sotto la direzione degli Architetti Diogo de Torralva e Jerònimo de Ruão. La gestione dell’imponente struttura si giovava dei proventi del commercio delle spezie con i lontani Paesi africani ed orientali. A seguito dell’abolizione degli ordini religiosi in Portogallo, per oltre un secolo, dal 1833 e fino al 1940, la struttura venne destinata a finalità benefiche. Oggi, questo strepitoso capolavoro in pietra dell’arte manuelina è monumento nazionale e, dal 1983, l’UNESCO, l’ha dichiarato "Patrimonio dell’umanità". Portiamoci davanti al Monastero, nella parte che conduce all’Igreja de Santa Maria de Belém, a tre navate separate da sei colonne ottagonali. Descrivere la bellezza del sito è impossibile, anche per ragioni di spazio, pertanto, qui ci limitiamo a segnalare l’altare maggiore, in stile rinascimentale, con la pala del XVI secolo che ritrae la Passione di Cristo e numerose tele. Volgendo lo sguardo a destra, si vedono le tombe di Re ]oão III e della Regina Caterina d’Austria, mentre a sinistra, sono ubicate quelle di Re Manuel I e della Regina Maria Fernanda. Nella zona centrale, troviamo altre tombe, tra cui quella di Dom Henrique III (che funse la reggenza in nome del giovane Re Sebastião).
Osservando le cappelle laterali, nei loro pressi, troviamo i sarcofaghi che attirano frotte di turisti, quelli di Vasco De Gama, il grande navigatore e di Luis de Camões, il massimo poeta portoghese, entrambi realizzati nel 1894 dallo scultore Costa Mota. Stando alla tradizione, Vasco de Gama portò con sé nel viaggio verso le Indie una statuetta dell’Arcangelo Gabriele, ciò spiega la presenza di una riproduzione di tale Angelo sulla tomba.
Dopo aver visto il Coro alto, in stile rinascimentale, realizzato per volere di Dona Caterina, moglie di João I, nel 1572, e la Sagrestia, finalmente, giungiamo a vedere ciò che, dal punto di vista della storia dell’arte, rappresenta la maggiore attrattiva di questo sito, il Chiostro a pianta quadrangolare, per descrivere la cui bellezza, non è possibile trovare le giuste parole, speriamo lo facciano le foto che proponiamo. Al centro del Chiostro, la cui costruzione terminò nel 1544, vi è un giardino, da cui è possibile ammirare le due gallerie che lo sovrastano. La pietra calcarea utilizzata per la costruzione, è sapientemente lavorata e trasformata in modo da delineare tantissime figure. Tra le tante cose visitabili, segnaliamo il Refettorio, le cui pareti sono coperte da azulejos, la Sala Capitolare, dove troviamo altre tombe, tra cui quella dello storico e primo sindaco di Belém Alexandre Herculano (1810-1877).
Una volta conclusa la visita al Chiostro, continuate a girovagare ed una volta paghi, uscendo possiamo ammirare anche il Portale laterale, che fronteggia i giardini di Praça do Império ed il fiume Tago (Tejo), che si deve a Diogo de Boytac e Joao de Castilho, sapientemente lavorato in stile manuelino e raffigurante tanti personaggi religiosi e non, come pure il Portale Occidentale, del francese Nicolas Chanterène, anche se il progetto si deve al già citato Boytac.
Il Monastero accoglie anche il Museu Nacional de Arqueològia e Etnologia, precisamente nei vecchi dormitori dei frati Gerolamini ed il Museu da Marina, ed accanto a questo, il Planetario Gulbenkian, mentre di fronte, troviamo il Jardim do Ultramar o Jardim Agricolo Tropical.
Portiamoci, ora, di fronte al Monastero, attraversando i giardini di Praça do Império, spostandoci sulla destra in direzione del Tago (Tejo), per raggiungere il Centro Cultural de Belém, realizzato nel 1990 su progetto di Vittorio Gregotti e del portoghese Salgado. Ma la "ciliegina sulla torta" è rappresentata dalla Torre merlata di Belém, a più piani, che raggiungiamo spostandoci ancora sulla destra, una torre quadrangolare isolata in stile manuelino splendidamente decorata, realizzata per volere del Re Manuel I tra il 1515 ed il 1521. Faro e punto di controllo del porto di Lisbona, rappresentò simbolicamente la potenza militare e marina del Portogallo. Durante il periodo della dominazione spagnola divenne una prigione. Il suo bell’aspetto è frutto di restauri.
Tornando sulla sinistra e raggiungendo il fiume Tago (Tejo), nei pressi del Museu de Arte Popular, si trova il Padrão dos Descobrimentos, fatto erigere nel 1960, per i 500 anni della morte di Enrico il Navigatore. Si tratta di un monumento a forma di caravella su cui sono scolpite le figure di 32 personaggi, capeggiate da Henrique il Navigatore, seguito da Vasco de Gama e Magellano, dal poeta Luis de Camões, dal pittore Nuno Gonçalves, dal Re Manuel I e via discorrendo.
Belém ha in serbo altre sorprese: nella Praça de Albuquerque, notiamo la colonna sormontata dalla statua del viceré delle Indie Afonso de Albuquerque; volgiamo lo sguardo in direzione opposta, per ammirare il cinquecentesco Palàcio Real de Belém, di colore rosa, adibito a residenza ufficiale del Presidente della Repubblica. Di proprietà dei Conti di Avero, nel XVIII secolo, venne comprato dal Re João V, che lo fece trasformare in modo da poterlo adibire a residenza estiva della famiglia reale. Il maneggio di tale palazzo, realizzato nel 1726 su progetto dell’Architetto Giacomo Azzolini, noto anche come Palàcio Cor de Rosa, è sede del Museu Nacional dos Coches, dal 1902.
Infine, raggiungendo la Calçada da Ajuda, troviamo il settecentesco Palàcio da Ajuda, dimora della famiglia reale tra il 1861 ed il 19O5, oggi sede del Museu Nacional de Ajuda e impiegato per cerimonie ufficiali del Presidente della Repubblica. Tante le cose da vedere in questo bel palazzo, tra cui segnaliamo, il Salone degli Arazzi Spagnoli, la sala del Trono, la Sala della Musica e la Camera della Regina.
Per concludere la visita di Belém monumentale, dobbiamo portarci nella Calçada da Galvão per vedere l’Igreja da Memoria, realizzata nel 1760 su progetto del Galli, nel punto in cui il Re José I subì un attentato mentre era di ritorno da un incontro (segreto) galante. Segnaliamo la Chiesa non per l’avvenimento appena detto, ma per il fatto che una piccola cappella laterale accoglie i resti mortali del Marquês de Pombal, a cui si deve il bel progetto di ricostruzione di Lisbona semidistrutta dal tremendo terremoto del 1755, che risparmiò comunque Belém, che forse, anche per questo ha mantenuto i suoi tratti caratteristici, visto che gli edifici monumentali che abbiamo citato, sono contornati da case popolari colorate.
Belém offre anche altro: i golosi non possono fare a meno di recarsi in Rua de Belém, dove ha sede la frequentatissima Antigua Casa dos Pasteis de Belém, che segnaliamo non solo per i deliziosi dolci che produce dal 1837, ma soprattutto per gli antichi azulejos che vi si possono ammirare. Inoltre, in quest’area è possibile fermarsi in caffetterie e ristoranti, come pure divertirsi in locali notturni.