Lisbona (Rossio)
Rossio (pronunzia: Rossìo) è il nome usato comunemente per indicare la frequentatissima e centralissima Praça Dom Pedro IV, nella parte bassa della città. E’ un luogo d’incontro e conversazione, essendo piena di negozi e caffè storici (si fronteggiano ai due lati est ed ovest della piazza, la "Pastelaria Suiça", la pasticceria fornitrice dei regnanti, e "Nicola", in passato, luogo d’incontro di artisti ed intellettuali), come pure, è luogo di passaggio di tantissimi mezzi di trasporto. Tantissimi sono anche i Portoghesi di colore delle ex colonie che qui si danno appuntamento o vi stazionano in permanenza …
Il Marchese di Pombal progettò questa piazza rettangolare, pavimentandola con pietre bianche e nere, ponendo al centro due belle fontane barocche di scuola francese, ed in mezzo, una colonna di marmo, sormontata dala statua di bronzo di Pedro IV, imperatore del Brasile, che nel 1826 divenne anche Re del Portogallo, ma lasciò tale corona alla figlia Maria, pur di rimanere in Brasile (mica scemo!!!!!).
Il lato settentrionale della piazza è occupato dal Teatro Nacional de Dona Maria II, in stile neoclassico, progettato dall'Architetto italiano Fortunato Lodi nel 1840, nel luogo in cui si trovava, prima del terremoto del 1755, il Tribunale dell'Inquisizione. Sul lato orientale del Teatro, si apre una piazza, il Largo São Domingos, dominato dall’omonima chiesa. In tale luogo, nel giorno di Pasqua del 1506, si svolse una cruenta insurrezione popolare. La Igreja de São Domingos, in cui l’Inquisizione emetteva le sue sentenze, venne riedificata dopo il terremoto del 1755, che lasciò intatti solo la sagrestia e l’altare maggiore.
Spingendosi un poco oltre il lato est della Piazza, si raggiunge un’altra piazza, questa volta quadrata, detta Praça da Figueira (Piazza del Fico), dove si svolge un mercato di bancarelle. Naturalmente sono presenti numerosi negozi e caffè. Era il luogo dove si svolgeva tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento, il mercato. Al centro, si erge una statua equestre in bronzo di Re João I, realizzata dallo scultore contemporaneo Leopoldo de Almeida.
Ritornando nella piazza, andando dall’altro lato, quello occidentale, sempre a lato del Teatro, nel Largo João de Cãmara, si vede il bell’edificio di fine XIX secolo, che ospitava la Estaçao de Rossio, la stazione ferroviaria di Lisbona, in pregevole stile manuelino dell’Architetto José Louis Monteiro.
Proseguendo, ora, in direzione nord, si accede ad un’altra piaza, ovale, ciottolata in bianco e nero, la Praça dos Restauradores, un luogo molto frequentato, con ristoranti, caffè, negozi ed uffici (ed un ufficio postale sempre aperto). Al centro, l’obelisco, alto trenta metri, ricorda i Restauratori che, nel 1640, determinarono la fine del dominio spagnolo durato 60 anni. Sul lato ovest della piazza, si fa ammirare il settecentesco Palacio Foz, di colore rosa, disegnato dall’architetto italiano Francesco Fabri. Nel palazzo, oggi, è ubicato il Ministero del Turismo. Il Marchese di Pombal, nell’ideare la ricostruzione di Lisbona, da tale piazza fece partire un lungo viale alberato, detto "Avenida da Liberdade", lungo un chilometro e mezzo e largo novanta metri, sulla falsariga degli Champs Elysées di Parigi. E’ importante sapere che fino al 1821, solo l’aristocrazia e l’alta borghesia potevano raggiungere tale Viale, tramite cancelli.Tale viale sfocia nella Praça Marques de Pombal ("A Rotonda"), la quale termina nel Parque Edoardo VII.