Messico - Xcaret
Lungo la Riviera Maya, a Xcaret, i Maya edificarono uno dei loro principali centri, la cui insenatura ospitò l’antico porto di Polé, centro di traffici marittimi che vide il suo momento d’oro nel Periodo Tardo Post-Classico (1400-1517). A quel tempo, la baietta accoglieva imbarcazioni che trasportavano miele, copale (vernice), giada e ornamenti d’oro, coltelli di ossidiana ed altre mercanzie. Sempre a Xcaret, i Maya purificavano i loro corpi nelle acque del sacro cenote, prima di raggiungere l’Isola di Cozumel, per adorare Ixchel, la Dea della fertilità.
A Xcaret, nel Parco a tema ecologico (Xcaret Eco Theme Park), si è cercato di offrire al visitatore una combinazione di cultura Maya, immersione nella vegetazione tropicale, contatto con animali, archeologia, attrazioni acquatiche. La vicinanza a Playa del Carmen e Cancun, favorisce l’arrivo di un buon numero di visitatori, nonostante che il biglietto d’ingresso sia molto caro (pagammo 45 dollari USA ed ora il biglietto costa ancora di più).
Delle cose viste, l’abbondante vegetazione e l’acqua sia marina che di superficie, lasciano un bel ricordo. Molto pubblicizzati sono due fiumi sotterranei, lungo il cui percorso di oltre un chilometro, si trovano gli antichi cenotes maya, grotte, rocce e fossili marini. I due corsi d’acqua sfociano nel Mare Caraibico Messicano, dove tra le mangrovie vivono i fenicotteri rosa.
Quello che colpisce di più a Xcaret, è il notevole numero di animali in semilibertà, pappagalli, coccodrilli, tartarughe, dugongo (simile), fenicotteri, asinelli, puma, giaguari, pellicani, iguane e delfini. Con questi ultimi è possibile persino nuotare assieme (previo pagamento di supplemento).
Di pomeriggio, si svolge una sorta di rodeo chiamato "Charreria", al calar del sole, si può assistere al gioco della palla pre-hispanico preceduto dal suono dei tamburi di legno. I “Voladores de Papantla” sono quattro persone, che rappresentano i quattro elementi (terra, aria, fuoco ed acqua) e sono coinvolte in una cerimonia dedicata al sole, per propiziarsi fertilità e buoni raccolti.
Chi ha voglia di farsi “spennare”, non ha che da partecipare alla cena nottura, che si consuma in una parte del Teatro “Gran Tlachco” , assistendo ad uno spettacolo, che inizia con i bambini che cantano in coro leggende ancestrali, dopo cui risuona il suono di tamburi e di altri strumenti tradizionali maya. La coreografia vede gli stregoni ed i guerrieri Maya, avvolti dal fumo dell’incenso.
Per ultimo abbiamo tenuto il Villaggio Maya, o meglio una sua ricostruzione fedele. Questi siti pre-hispanici erano realizzati attorno ad un nucleo centrale dove si costruivano i palazzi ed i tempi, mentre la popolazione viveva attorno in capanne realizzate con legno e tetti con foglie di palma, isolanti che consentivano di tenere l’interno fresco rispetto al caldo esterno. Girando per tale pseudovillaggio, ci si rende conto di quale fossero le abitudini ed il modo di vivere degli antichi Maya, vedendo le donne preparare i cibi, gli uomini produrre artigianalmente utensili necessari a quel tempo, le canoe che solcano i fiumi con frutta e cibo.