Lisbona (Graça)
La Graça è un tranquillo quartiere popolare che si trova ancora più in alto rispetto al Castelo de São Jorge. Come per l’Alfama, troviamo vicoli e scalinate, anche se gli spazi sono maggiori e le case meno addossate. Il punto di riferimento, anche visivo, è rappresentato dall’imponente Igreja e Mosteiro de São Vicente de Fora (fuori dalle mura), senza dubbio una delle chiese più belle di Lisbona. L’originaria edificazione dell’edificio religioso, romanico, avvenne nel 1147, per soddisfare un voto fatto da Afonso Henriques, primo Re del Portogallo, il quale si impegnò a riportare a Lisbona i resti mortali del Santo, qualora avesse sconfitto i Mori. Danneggiata dai vari terremoti e logorata dal tempo, in seguito, la chiesa venne ricostruita su progetto dell’architetto italiano De Filipe Terzi o De Juan De Herrera (1582) e venne inaugurato nel 1629. Nel monastero i lavori durarono fino al XVIII secolo. La facciata rinascimentale presenta due campanili gemelli. L’interno, invece, a navata unica e con volta a botte in marmo bianco e grigio e l'altare maggiore, barocco, è opera dei portoghesi Venegas e Machado de Castro. Da vedere il Coro, l'Organo (XVIII secolo), la Capela da Nossa Senhora da Conçeicão e gli azulejos bianchi e blu che si vedono nella Sala di accesso ai due Chiostri.
Visitata la chiesa, possiamo raggiungere nella vicina piazza in discesa, il Campo de Santa Clara, dove due volte alla settimana (martedì e sabato), si svolge, dal 1882, la Feira da Ladra, un grande mercato delle Pulci, visto che la maggior parte della mercanzia non è un granché, anche se, con un po’ di fortuna e buona volontà, è possibile trovare qualche piccolo oggetto di antiquariato.
Sul sito domina l’Igreja de Santa Engràcia, barocca, la cui costruzione ha richiesto ben tre secoli (XVII-XIX secolo) e la cui cupola bianca si nota da ogni parte di Lisbona. La chiesa è nota come Panteão Nacional (Pantheon Nazionale), visto che vi si trovano i sepolcri di personaggi famosi, quali quelli dei reali, da Joao IV, defunto nel 1656, a re Manuel II, morto in esilio nel 1932.
Ma parlare della Graça significa parlare anche dei Miradouros, le terrazze panoramiche. Proseguendo la salita oltre l’Igreja e Mosteiro de São Vicente de Fora, raggiungiamo (sulla sinistra) il Miradouro da Graça, su cui domina l’Igreja de Nossa Senhora da Graça, bianchissima, già parte del Convento Agostiniano realizzato nel 1271, convertita in caserma. L’interno, a navata unica, ospita "O Senhor dos Passos", il Signore della Passione, una statua lignea raffigurante Gesù Cristo con la croce. Anche qui, nel Vestibolo e nella Sagrestia troviamo i soliti azulejos (XVII e XVIII secolo).
Proseguendo ancora, tornando verso la piazza della Graça, e salendo ulteriormente, raggiungiamo il Miradouro da Senhora do Monte, dove si trova una cappellina.
Infine, scendendo verso il mare, raggiungiamo la Estação de Santa Apolónia, la principale stazione ferroviaria di Lisbona. Per quelli animati da ulteriore buona volontà, suggeriamo di raggiungere la non tanto vicina Igreja Convento de Nossa Senhora da Madre de Deus, realizzata nel 1509 per volontà della regina Dona Leonor, vedova di Joao II. Venne restaurata dopo il terremoto del 1755. Il Convento è sede del Museu Nacional do Azulejo, dove oltre ad azulejos anche molto antichi, è possibile ammirare il piccolo chiostro in stile manuelino.