[Contenuto] Home - Cliccando sul Logo si raggiunge la pagina principale Immagini di trenta Comuni dell'Irpinia
Risparmio > Banca

Il settore bancario sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, determinato da un lato da esigenze competitive e di razionalizzazione (che hanno determinato o stanno causando processi di aggregazione tra banche), dall'altro, da esigenze tecnologiche e della clientela (internet banking).

Quasi tutte le operazioni bancarie si poggiano sul conto corrente, che può consentire agli "affidati" di sconfinare, cioè di poter temporaneamente andare in "rosso", cioè prelevare più di quanto abbiano versato.

Il conto corrente, detto tradizionalmente di corrispondenza, dato che le comunicazioni utilizzavano tale strumento, prevede un estratto conto periodico, che riassume le operazioni effettuate (almento trimestrale) e uno conto scalare interessi, o staffa, che evidenzia i calcoli degli interessi e delle spese.

Vi sono conti correnti a costo zero, cioè senza spese ma senza interessi e conti correnti a costo fisso (es. 10 euro mensili). Tenuto conto del bassissimo livello dei tassi di interesse, se non si ha una ragione particolare, è bene optare per un conto senza spese.

Nonostante la crescita dei numero dei pagamenti via internet (bonifici e giroconti), l'utilizzo degli assegni in Italia è ancora elevato.

Bisogna distinguere l'assegno bancario, che è un ordine con cui il cliente invita la banca a pagare a sè o ad un terzo, dall'assegno circolare, che è invece una promessa che la banca fa di pagare una data somma al beneficiario dell'assegno, previo versamento della relativa somma.

In sostanza, il conto corrente è un servizio di cui si giova il cliente e non uno strumento di gestione del proprio risparmio. A tal fine, vi sono altri mezzi, quali il libretto di risparmio, i certificati di deposito o le obbligazioni bancarie.

Quelle di cui abbiamo parlato costituiscono le operazioni passive per la banca, dato che assumendo la veste di debitore, è tenuta al pagamento di un interesse ed al rimborso secondo le regole pattuite.

Altra tipologia è quella delle operazioni attive, in cui prestando danaro o effettuando date operazioni, lucra un interesse attivo o commissioni varie. Ricordiamo innanzitutto le operazioni di Borsa, tanto per la clientela che per conto proprio (oggi, dato il calo del margine di intermediazione, rappresentano la fonte di maggiore guadagno per le banche), i crediti per cassa ed i prestiti personali, lo scoperto di conto corrente, lo sconto di portafoglio (cambiali e tratte), l'incasso e l'anticipo di ricevute bancarie, l'anticipazione su pegno, la concessione di mutui a tasso fisso o variabile, i crediti di firma, le fideiussioni bancarie, le accettazioni bancarie.

Alle operazioni passive ed attive si affiancano le parabancarie (factoring e leasing) ed i servizi accessori per la clientela, quali bonifici e giroconti, pagamenti periodici di bollette, cambio di valuta, emissione di traveller's cheques, rilascio di carte bancomat e carte di credito, deposito chiuso, servizi di locazione delle cassette di sicurezza (la banca risponde verso il cliente per l'idoneità e la custodia dei locali e per l'integrità della cassetta, l'utente si obbliga a non conservare nella cassetta cose aventi superiore al valore previsto dal contratto. Se il cliente intende superare il limite, deve sottoscrivere un patto aggiuntivo che prevede l'obbligo del pagamento di un canone adeguato al nuovo valore, al fine di coprire la relativa polizza di assicurazione).

Infine, ricordiamo che alle operazioni tramite il canale tradizionale, cioè recandosi presso lo sportello e quelle via internet, si affiancano le operazioni telefoniche, tanto gradite da chi pur non volendosi recare in filiale, non utilizza internet.