Egitto
Il territorio egiziano è occupato per la stragrande maggioranza da deserto, di cui l'immagine sulla sinistra mostra delle rocce. Si suole distinguere il deserto libico, ad ovest del Nilo, quello arabico ad est; il deserto del Sinai. Il deserto è quasi del tutto disabitato, visto che l’unica presenza umana stabile è rappresentata dai Beduini, tradizionalmente nomadi del deserto, la cui vita raminga, era basata su continui spostamenti a dorso di cammello, accompagnati dalle “fide” caprette. A dire il vero, le cose stanno cambiando, visto che ormai la dura vita in tenda tende ad essere soppiantata e sostituita da quella in piccoli edifici. Cioè, la stanzialità sta prevalendo sul nomadismo.
Basta far “mente locale” sulle reminescenze degli studi di storia e geografia per immediatamente ricollegare l’Egitto oltre che col deserto, con le piramidi, i faraoni, il Nilo, con le sue periodiche inondazioni, che ricoprendo il suolo di humus, lo fertilizza, la capitale, la caotica Il Cairo, il Sinai, una penisola importantissima dal punto di vista religioso e strategico, che si distende nel Mar Rosso tra il Golfo di Suez ed il Golfo di Aqaba (molto interessante è stata la visita al Monastero di Santa Caterina) ed, infine, i datteri, che vedete nell'immagine in alto a destra.
In tempi recenti, in cui il turismo di massa si è decisamente affermato, non sarà mancato di sentire il nome di Sharm el-Sheikh, oggi rinomata località balneare. Altre località, che in qualche modo sarà capitato di sentire sono Ras Mohamed, Nuweiba e Dahab.