Matera - Cattedrale
L’attuale Piazza Duomo divenne il fulcro delle attività religiose e socio-politiche cittadine tra l’XI ed il XII secolo, quando sul colle fortificato della Civita, nel sito più elevato che domina il Sasso Barisano, vennero edificati il Palazzo Arcivescovile (1179) e la Basilica Cattedrale di Matera (1270), utilizzando gran parte del Convento benedettino di Sant’Eustachio (1089) e, di fronte al Duomo, il Palazzo del Sedile. Tale area segnava il passaggio dall’area rurale e semirurale alla cittadina medioevale. La facciata è in stile romanico-pugliese, l’interno, a croce latina a tre navate, è in stile barocco anche se, nel corso del tempo, è stato soggetto a modifiche. Da vedere il Coro ligneo della metà del XV secolo e la Cappella laterale dove è collocato il Presepe in pietra policroma, realizzato da Altobello Persio e suo figlio Giulio (1534). L’edificio religioso si segnala oltre che per la mole della Cattedrale, per la notevole torre campanaria.
L’evento più sentito a Matera è celebrato il 2 luglio, la Festa di Maria Santissima della Bruna, o semplicemente Madonna della Bruna, protettrice della città, celebrata da oltre sei secoli. La festa patronale venne istituita nel 1380 dal Papa Urbano VI, che era stato Arcivescovo di Matera, che le diede il nome di "Festa della Visitazione". Nella Cattedrale di Matera, sul primo altare della navata di sinistra, subito dopo la porta principale, si trova un affresco che raffigura la Madonna della Bruna che regge il Bambin Gesù col braccio sinistro. Tale raffigurazione, che si riallaccia ad altre simili più note, dovrebbe essere stata realizzata agli inizi del XIII secolo da un ignoto autore inquadrabile tra gli epigoni della scuola bizantineggiante campana, in cui si fa rientrare anche la Madonna col Bambino di Andria (1275). Disputato è il significato di "Bruna" che accompagna il nome della Madonna. Se vi è chi facilmente lo ricollega al colore dell’affresco, altri (Gattini), in maniera più complessa, si rifà al latino del Medioevo, secondo cui "Bruna" denotava la corazza (o usbergo) che proteggeva i cavalieri; per cui, metaforicamente, dovrebbe leggersi Madonna protettrice di Matera.
Tre sono gli elementi simbolici che caratterizzano l’evento: l’effige e la statua della Madonna della Bruna, i cavalieri in costume ed il carro di cartapesta.