Matera - Palazzo Lanfranchi
L’edificio chiude un lato, praticamente la base, della triangolare Piazza Pascoli. Su di un lato, quasi all’angolo, si trova il Belvedere Luigi Guerricchio, che mostra uno dei tanti angoli visuali da cui è possibile ammirare il Sasso Caveoso.
Il Palazzo Lanfranchi venne edificato in seguito alle regole fissate durante il Concilio di Trento (1545), che prevedeva, in ogni Diocesi, la creazione di un Seminario per la formazione dei nuovi sacerdoti. L’iter fu lungo assai, visto che se soltanto nel 1606, Monsignor Giovanni de Rossi decretò la sua fondazione, le scarse risorse ne impedirono l’immediata erezione, dovendosi giungere al 1652, quando Monsignor Giovanni Battista Spinola riuscì a persuadere la Congregazione dei Riti a destinare la soppressa Santa Maria del Carmine (1608) e le sue rendite al finanziamento della nuova struttura, a cui si aggiunse parte del patrimonio del nobile materano Capitano Marco Malvinni della Forza, deceduto nel 1656, le cui ricchezze erano state acquisite dalla Santa Sede e destinate alla Fabbrica di San Pietro a Roma. Nel 1665, Il nuovo Arcivescovo di Matera Vincenzo Lanfranchi, incaricò Francesco da Copertino, un frate cappuccino, di progettare la struttura.
Osservando la facciata del Palazzo, si nota come sulla sinistra sia inglobata la facciata della preesistente chiesa, unico residuo del demolito Convento carmelitano. I lavori furono abbastanza celeri, visto che iniziati il 18 agosto del 1668, finirono il 31 agosto del 1672. Anche l’inaugurazione del Seminario avvenne in tempi ristretti, il 22 ottobre del 1673. Al termine del XVIII secolo, fu deciso l’ampliamento del Seminario da parte dell’Arcivescovo Francesco Zunica, con la creazione di una nuova ala. Lo stesso Arcivescovo fece restaurare l’interno della Chiesa del Carmine, facendovi trasferire l’altare in pietra dell’abbandonata chiesa rupestre di Santa Maria degli Armeni, ed anche uno degli altari della chiesa benedettina (non più officiata) di San Michele Arcangelo di Montescaglioso, che diverrà l’altare principale.
L’attuale configurazione del Palazzo Lanfranchi venne conseguita nel 1853, quando Monsignor Antonio Di Macco ordinò l’allungamento della struttura in direzione del giardino e la realizzazione di un terzo livello, con creazione di una cappella interna sopra all’ingresso secondario. Il Seminario venne chiuso nel 1864 e la struttura venne riconvertita a sede del Liceo Classico "E. Duni", dove insegnò anche Giovanni Pascoli (a cui è intitolata la prospiciente piazza). Per vent’anni, dal 1979, l’edificio ha ospitato la Sovrintendenza per i Beni artistici e storici della Basilicata. Infine, dal 6 maggio 2003, è sede del Museo nazionale d’Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, in cui è possibile ammirare opere di autori contemporanei e di arte sacra, oltre ad ospitare la Fondazione intitolata a Carlo Levi, di cui sono esposte alcune tele, tra cui la celebre "Lucania ‘61", che mostra alcuni momenti della vita contadina in Lucania.