Lisbona (Bairro Alto)
Il Bairro Alto, come lascia intendere la denominazione, si trova nella zona più elevata della capitale lusitana. E’ formato da edifici che sembrano pericolanti (alcuni sono diruti o abbandonati), che in alcuni punti sembrano quasi toccarsi. Si tratta di un reticolo di vie e viuzze che si incrociano perpendicolarmente. La ragione è storica: nel lato più elevato del Largo Trindade Coelho, la piccola piazza con librerie di testi antichi ed una statua bronzea al centro, si erge la splendida Igreja de São Roque, che rappresentò il centro del potere dei Gesuiti, fino alla loro espulsione, nel 1759, su ordine del Marchese di Pombal. Le parole non bastano a descrivere la bellezza dell’Igreja de São Roque , il protettore dei poveri e degli appestati. Appena entrati, suggeriamo di leggere un opuscoletto intitolato “Igreja de S. Roque” a nome di Maria João Madeira Rodrigues, che in poche pagine illustra (in portoghese) in modo semplice ma esaustivo quello che il turista può essere interessato a sapere della chiesa. Ci limitiamo a sintetizzare che l’edificio religioso venne realizzato su progetto di Filippo Terzi, tra il 1525 ed il 1527, sul sito dell’antico eremo manuelino di São Roque, per conto della Compagnia di Gesù. Vi è un contrasto enorme tra la semplice facciata e l’interno, ad una navata e cappelle laterali, a dir poco fantastico, tanto è bello, tanto è ricco di decorazioni ed opere d’arte. Sulla destra, troviamo di seguito, la Capela da Senhora da Doutrina, realizzata nel XVII secolo, totalmente rivestita da “talha dourada esilio nacional”, la Capela de S. Francisco Xavier, costruita nel 1623 e decorata nella prima metà dello stesso secolo, la Capela de São Roque, realizzata nella seconda metà del XVI secolo, anche decorata in taIha dourada, dove si può ammirare una delle migliori opere di Gaspar Dias (fine secolo XVI), l’Aparição do Anjo a São Roque (Apparizione dell’Angelo a San Rocco), la Capela do Santissimo, realizzata nel 1636 e decorata tra la fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII secolo. Ma è sul lato sinistro che troviamo quanto di meglio è in grado di offrire la chiesa. Infatti, dopo aver superato di seguito, la Capela do menino perdido (bambino perduto), la Capela do Santo Antònio, restaurata nel XIX secolo, la Capela da Senhora da Pietade, decorata tra il 1613 ed il 1711, che ha come tema centrale il "Calvario", finalmente raggiungiamo la Capela de São João Baptista, non per niente, è considerata “obra-prima da arte europeia”. Fu commissionata a Roma da Dom João V, nel 1740, e costruita tra il 1742 ed il 1750. La progettazione e realizzazione furono effettuate in Italia agli architetti Luigi Vanvitelli e Nicola Salvi. In stile neoclassico-rocaille, per la sua realizzazione vennero utilizzati materiali preziosi come bronzi dorati e marmi di diversa tipologia. Venne trasportata via nave, rimontata e consacrata da Papa Benedetto XIV. I quadri laterali, che raffigurano l’Annunciazione, la Pentecoste e il Battesimo di Gesù Cristo, come pure il pavimento della cappella, sono in mosaico, mentre i medaglioni e gli angeli che decorano la volta sono in marmo di Carrara.Tra le tante altre cose, ricordiamo la Capela-Mor, accanto agli altari e dietro le tombe di Dom Tomàs de Almeida e Dom João de Borja, che è quella che meglio esemplifica il sentimento gesuitico e la Sarestia, sul lato sinistro in fondo, con dipinti di scuola portoghese (XVII e XVIII secolo) e soffitto a cassettoni. Annesso alla chiesa è il Museu de São Roque, che custodisce, tra l’altro, due candelabri d'argento di circa tre metri, pesanti quasi 400 kg. ciascuno, realizzati da Giuseppe Gagliardi.
Tutto ciò spiega l’antica denominazione di "Bairro Alto de São Roque", visto che proprio attorno alla chiese, i Gesuiti, nel XVI secolo, fecero crescere il Bairro seguendo i confini dei terreni. Col passare del tempo, dall’Alfama giunsero mercanti e aristocratici che eressero qui i propri palazzi. Infine, l’impianto di tipografie e redazioni giornalistiche (Diario de Noticias, e O Seculo), mutò la denominazione in "Bairro Alto dei Giornalisti"; l’importanza dei giornalisti si comprende recandosi al Miradouro de São Pedro de Alcantara, da cui si gode una fantastica vista e dove si trova il monumento a Eduardo Coelho (1835-1889) fondatore e direttore del quotidiano Diario de Noticias.
Animandoci della solita buona volontà, dovendo salire, salire, salire, visto che gli autocarros, gli electricos non raggiungono le zone più elevate del Bairro, veniamo qui a piedi dalla Baixa via Chado, o coll’electrico 28 o da Rua do Carmo, dopo aver utilizzato l’Elevator de Santa Justa. Da non perdere le antiche funicolari bianche e gialle, (Elevador da Glòria, inaugurato il 24 ottobre del 1885 e l’Elevador de Bica del 1892), soprattutto per vedere i dislivelli che consentivano di superare: li abbiamo percorsi a piedi ed alla fine eravamo stremati!!!!!
Possiamo indirizzarci verso la bella Praça do Principe Real, raggiungendo il panoramico Jardim Botanico.
In alternativa, il punto di partenza è il già citato Largo Trinidade Coelho o Praça Luís de Camões, da cui accediamo al Bairro Alto, una delle zone di Lisbona dove ci si deve recare per divertirsi, se si vuole incontrare gente spensierata, ma anche per cenare, per ascoltare il Fado, per ascoltare musica, trascorrere tempo nei locali tipo taverne (tascas). Per cenare potete recarvi sin dalle 20, ma sappiate che non è detto, come si dice, che "si mangia con poco" e comunque non fatevi "gabbare": di solito, qui come altrove, sul tavolo è già pronto un piattino con piccoli formaggi e burro. Non mangiateli, dicendo al cameriere di turno di toglierli. In tal modo, risparmierete almeno 10 euro. Dei tanti locali, ci limitiamo a ricordare la Cervejaria da Trindade, in Rua Trindade 20, non tanto per la birra, anche se si dice che venga servita la migliore di Lisbona (da provare una birra mista, detta "branca e petra", bianca e nera), ma per il fatto che tale birreria, dove si mangia pure, venne ricavata da un vecchio convento. Sulle pareti spiccano antichi azulejos. Per veder affollato il Barrio, occorre attendere oltre la mezzanotte, con molti giovani (e non) che si fermano nei locali del quartiere fino all’alba. Un’avvertenza: qui come nella Baixa, attenti ai borseggiatori (carteiristas) ed agli spacciatori. Animano il Bairro non solo studenti e giovani, ma anche commercianti ed artigiani. Intellettuali si dice che ve ne siano, ma tra la "popolazione" notturna incontrata, non ci sembra di averne visti …. Vi sono negozi di vario livello, da umili botteghe, a negozi di moda, ad antiquari, a gioiellerie (o comunque bijoterie), a gallerie d’arte.
Per concludere, segnaliamo anche il Miradouro de Adomastor, ufficialmente Miradouro de S. Catarina e l'Igreja de Santa Catarina.